Traduzione e adattamento dell'articolo originale redatto da Stephanie Kutschera.
Il cambiamento dell'algoritmo di Facebook negli anni ha generato non poche lamentele da parte delle imprese che avevano già sviluppato una buona presenza online su questa piattaforma, che le ha penalizzate in modo crescente negli anni. Sorge quindi spontaneo il dubbio se valga ancora la pena o no investire per sviluppare una presenza per le imprese sulla piattaforma social di Zuckerberg.
Inizialmente, Facebook era uno strumento gratuito che consentiva alle imprese di comunicare con i propri followers. Oggi, invece, per raggiungere nuovi follower o anche coinvolgere quelli esistenti è necessario impostare una campagna di annunci a pagamento.
Ad Aprile 2018, la BBC News riportava la notizia che Wetherspoons, compagnia del Regno Unito con oltre 900 locali tra bar e ristoranti avrebbe chiuso il proprio profilo su tutte le piattaforme social su cui era presente con effetto immediato. Tra le ragioni della scelta, la volontà di essere GDPR compliant (General Data Protection Regulations) e ridurre la dipendenza generata dai social media. La notizia è diventata celebre perché ha dato il calcio di inizio ai dibattiti tra le aziende sulla necessità e il ritorno di investimento delle piattaforme social.
In che modo è cambiato Facebook?
Quando per la prima volta Facebook ha lanciato i profili aziendali nel 2007, era sembrata una decisione totalmente logica quella di separare i profili business da quelli personali. La cosa non ebbe effetti di grossa portata: gli "amici" del profilo personale sono passati ad essere "followers" o "fan" del relativo profilo business. La concorrenza delle aziende sulla piattaforma all'epoca era davvero minima ed era relativamente semplice sviluppare un poco di engagement.
Nel 2007, Facebook ha introdotto anche gli annunci a pagamento - o Facebook Ads - con i quali le imprese potevano raggiungere anche chi non era un follower della pagina per promuovere il proprio prodotto. Gli annunci su Facebook non erano, tuttavia, degli strumenti necessari per le aziende, dato che si poteva avere una pagina di successo a costo zero semplicemente postando contenuti che piacevano al pubblico e diventavano facilmente virali. L'effetto che si poteva generare a costo nullo era imponente e consentiva di aumentare la base dei follower in maniera esponenziale.
Successivamente, Facebook ha cominciato a penalizzare gradualmente i profili business a partire dal trasformare i post in post necessariamente a pagamento sino alla chiusura di alcuni account.
Già nel 2016 gli annunci su Facebook erano sottoposti a controlli e il loro costo dipendeva dai click e dall'engagement generati. Successivamente, la piattaforma ha lanciato un nuovo algoritmo che dà maggiore visibilità ai post che parlano di notizie e consente alle imprese di raggiungere soltanto il 13% della propria base follower con ogni post. Un cambiamento non indifferente per le imprese, per le quali il numero di post consigliati a settimana era sceso a 5.
Nel 2018, Facebook ha annunciato l'arrivo di un ulteriore cambiamento nell'algoritmo: Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook ha rilasciato la seguente dichiarazione:
'Abbiamo sviluppato Facebook per aiutare le persone a rimanere in contatto e per sentirci più vicini alle persone per noi più importanti. Ecco perché abbiamo sempre dato forte risalto al ruolo degli amici e della famiglia nell'esperienza d'uso della piattaforma. Le ricerche dimostrano che rafforzare le nostre relazioni migliora il nostro benessere e la felicità.
Ma feedback più recenti ci hanno fatto notare che i post di aziende, brand e media, stanno gradualmente occupando proprio quei momenti in cui vorremmo sentirci più vicini che mai ai nostri cari.
Così facendo la News Feed ha cominciato a mancare nel suo obiettivo più importante: aiutarci a rimanere in contatto l'uno con l'altro.
Come risultato del cambiamento, gli utenti di Facebook hanno iniziato a visualizzare sempre meno contenuti postati dalle aziende e sempre di più quelli di amici e familiari. La notizia che Facebook sia tornato alle origini è sicuramente interessante ma ha generato un necessario cambio di rotta nella gestione strategica della piattaforma da parte delle aziende e una spesa ulteriore in annunci per tornare a raggiungere quel pubblico così semplice da raggiungere fino a poco tempo fa.
Hai davvero bisogno di Facebook?
Abbiamo parlato abbastanza di quanto Facebook abbia messo i bastoni fra le ruote alle aziende ma la realtà è che la piattaforma è divenuta quella che conosciamo oggi proprio perché è uno strumento di successo per le aziende.
La tua pagina Facebook è un ottimo strumento per "umanizzare" il tuo brand e interagire con i clienti potenziali. Puoi mostrare la personalità della tua impresa turistica condividendo scatti "da dietro le quinte" e altre informazioni allo scopo di aumentare i livelli di engagement con la tua audience. Puoi anche impostare una strategia di sviluppo di una community o gruppo che offre contenuti e offerte esclusive ai membri.
Facebook è uno strumento dal grande potenziale - basti pensare alla possibilità di inviare messaggi istantanei - e le aziende ne sono coscienti. I Chat-bots che utilizzano Facebook Messenger sono sempre più popolari nel settore turistico come strumenti per il supporto clienti, per le conversioni e la vendita.
Continua a leggere: Come usare le app di messaggistica istantanea per aumentare le prenotazioni
Un profilo Facebook aziendale ha effetti positivi anche sulla SEO (Search Engine Optimization), offre agli utenti un canale in più per mettersi in contatto con l'azienda, dà visibilità ai canali come il sito web. Inoltre, se i tuoi concorrenti hanno una pagina Facebook che funziona, hai grandissime opportunità di giocare anche tu la partita su questo canale.
Facebook è ancora un potete strumento per arrivare a nuovi clienti potenziali: infatti, anche se l'audience che puoi raggiungere senza investimenti è di minore portata rispetto a prima, può diventare una parte importante delle tue strategie di marketing online per la generazione di contatti, la brand awareness e l'interazione con i clienti potenziali.
Cosa possono fare gli operatori del settore turistico?
- Fallo sapere ai tuoi followers: I tuo followers potrebbero non essere a conoscenza degli ultimi aggiornamenti dell'algoritmo. Informali su come fare per non perdersi più nessun aggiornamento. Come? Fagli sapere che gli basta visitare la tua pagina business cliccare su Following e cliccare su "Vedi per primo" tra le opzioni a disposizione.
- Pubblica contenuti di qualità: Pubblicare perché "devi" farlo, non ha senso. Posta contenuti rilevanti e di qualità per i tuoi followers: può trattarsi di fare una domanda, raccogliere feedback o postare un'informazione di interesse per la tua audience.
- Sii presente e interagisci: Rimani aggiornato con gli ultimi trend! Ad esempio, i video al momento sono un formato di contenuti davvero efficace e potresti trasformare un tuo post in un video!
- Iscriviti ai gruppi su Facebook: Raggiungi una base di utenti maggiore iscrivendoti ai gruppi facebook su cui potrai iniziare delle conversazioni nonché postare contenuti (nel rispetto delle regole del gruppo!).
- Crea degli annunci a pagamento su Facebook: Lo strumento delle sponsorizzazioni a pagamento è a tua disposizione: utilizzalo, tuttavia, con l'aiuto di un esperto che sappia guidarti nell'ottimizzazione del tuo budget. Dai un'occhiata alla nostra checklist sugli annunci Facebook cliccando qui!
- Considera l'uso di altre piattaforme: Facebook non è l'unico social a disposizione e ce ne potrebbero essere altri su cui poter lavorare come Twitter, LinkedIn, Pinterest e Instagram.
Il consigli di Marcel Whelan, Head of Paid Advertising, in TrekkSoft sull'uso di sponsorizzazioni a pagamento sui social
È facile lasciarsi tentare dalla creazione di annunci dedicati a un pubblico creato sulla base di interessi specifici. Ma se vuoi davvero testare Facebook come canale per la tua azienda, dovresti partire da una campagna di re-marketing. Perché? Perché in genere chi compra tour e attività si trova immediatamente successivamente nella fase di pianificazione o nel pieno dell'esperienza. Si tratta di un comportamento di acquisto complesso che non è facile intercettare utilizzando semplicemente un filtro per interessi. Facebook è in grado di "trovare" gli utenti che si trovano nei pressi di una determinata destinazione. Generalmente è troppo tardi per invogliarli ad un acquisto perché hanno già stabilito itinerario e tabella di marcia. Facebook può, tuttavia, ottimizzare anche il tuo budget e dare visibilità ai tuoi post e a chi si trova nella fase di pianificazione del viaggio.
Considerato questo, il re-marketing può raggiungere gli utenti che hanno già visitato il tuo sito. Se hai una strategia forte per la SEO o su Google Ads con focus su delle keyword che analizzano l'intenzione di ricerca, allora puoi raggiungere questi utenti su Facebook, dandoti un'ottima opportunità per ricordare ai potenziali clienti il tuo brand o prodotto. Imposta una campagna improntata alle conversioni su sito web che abbia ad obiettivo le vendite che mostrano le tue recensioni su TripAdvisor. Puoi anche decidere di puntare al target dei tuoi clienti passati con una campagna di engagement su un post dedicato. In questo modo potrai sfruttare il fenomeno della social proof usando i commenti sull'esperienza che offri. Per impostare una campagna di re-marketing dovrai attivare il pixel di Facebook sul tuo sito. Ecco un video che ti spiega come fare.
Se il re-marketing funziona, potrai prendere delle decisioni informate su eventuali altre campagne e format di sponsorizzazioni a pagamento su Facebook.